martedì 23 ottobre 2012

Tanto da fare? Poco tempo? Riusciamo comunque ad agire in tempo!

Recenti esperimenti hanno dimostrato che la percezione della distanza temporale da un evento futuro è plasmata dallo sforzo che si deve investire per realizzare l’evento.


Gli eventi futuri si possono verificare tra ore, giorni, anni o decenni e questa distanza temporale plasma la loro interpretazione o l’esecuzione.

Già un famoso studioso, James W., diceva: "Deve essere che la nostra percezione del tempo...è dovuta al riempimento del tempo"  suggerendo così l'idea che la nostra percezione del tempo è modellata dalla natura delle attività che si svolgono in quel tempo.

La psicologia, difatti, si è molto interessata alla questione “Tempo” e soprattutto “percezione del tempo” e la “Durata percepita degli eventi”, la relazione tra la durata degli eventi e la loro valutazione.

E’ emerso che la distanza temporale percepita da un evento futuro varia in funzione dello sforzo richiesto per realizzare l’evento stesso.

E' stato riscontrato che gli eventi futuri più faticosi sono percepiti come temporalmente più vicini di quelli meno faticosi quando sono a tempo limitato da una scadenza fissa.

In contrasto, gli eventi che richiedono maggiori sforzi sono percepiti come più distanti temporalmente quando non siano limitati da un termine.

Tutto ciò sicuramente ha delle implicazione e dei risvolti nel nostro modo quotidiano di agire.


Per chi fosse interessato ad un ulteriore approfondimento riporto il seguente link dove è possibile trovare l'articolo scientifico in lingua inglese:


Buona lettura!

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