Ciò che scrivo oggi è una riflessione in merito ad un articolo da me recentemente letto sulla Repubblica.it.
Il link è il seguente:
http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2012/03/01/news/pap_depresso_ricadute_sui_figli_e_con_la_crisi_aumentano_i_rischi-30782274/
L'articolo, che ho trovato molto interessante, illustra i risultati di uno studio condotto su un campione di 22 mila famiglie americane evidenziando la possibilità dei bambini e ragazzi, con padri "depressi", di sviluppare problematiche emotive o comportamentali.
Nello specifico il precitato studio dimostra coma ben il 15% dei bambini, tra i 5 e i 17 anni, hanno difficoltà emotive se vivono con un padre che mostra sintomi depressivi.
Questo è un dato che ci fa riflettere.
All'interno della società odierna, spesso caratterizzata da confusione dei ruoli e grande plasticità, serve porre un'ottica di riguardo al ruolo del padre.
Il ruolo del padre riveste una importanza cruciale nella crescita dei figli, in quanto esso incarna per i più piccoli il senso di sicurezza, di autonomia e di identità.
E' auspicabile, quindi, che le politiche socio-sanitarie si facciano garanti di questa "importanza" con interventi mirati e soprattutto preventivi nell'interesse dell'intero nucleo familiare, quindi anche del padre e dei più piccoli.
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