giovedì 29 marzo 2012

Gioco ... troppo!

Posto il link di un interessante articolo tratto dalla Repubblica.it

Nel testo si discute di una nuova dipendenza patologica: il gioco d'azzardo patologico e di come essa stia ormai diventando molto frequente nella odierna società.


Cliccate sul seguente link e....buona lettura :)

http://www.repubblica.it/salute/2012/03/23/news/giocodipendenza_6mila_italiani_in_cura-32078025/


venerdì 23 marzo 2012

Stress e mindfulness!


 Se vuoi leggere l'articolo, clicca sul link in basso




lunedì 19 marzo 2012

Un altro contributo alla depressione maschile!


Ciò che scrivo oggi è una riflessione in merito ad un articolo da me recentemente letto sulla Repubblica.it.

Il link è il seguente:
http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2012/03/01/news/pap_depresso_ricadute_sui_figli_e_con_la_crisi_aumentano_i_rischi-30782274/


L'articolo, che ho trovato molto interessante, illustra i risultati di uno studio condotto su un campione di 22 mila famiglie americane evidenziando la possibilità dei bambini e ragazzi, con padri "depressi", di sviluppare problematiche emotive o comportamentali.

Nello specifico il precitato studio dimostra coma ben il 15% dei bambini, tra i 5 e i 17 anni, hanno difficoltà emotive se vivono con un padre che mostra sintomi depressivi.

Questo è un dato che ci fa riflettere.

All'interno della società odierna, spesso caratterizzata da confusione dei ruoli e grande plasticità, serve porre un'ottica di riguardo al ruolo del padre.

Il ruolo del padre riveste una importanza cruciale nella crescita dei figli, in quanto esso incarna per i più piccoli il senso di sicurezza, di autonomia e di identità.

E' auspicabile, quindi, che le politiche socio-sanitarie si facciano garanti di questa "importanza" con interventi mirati e soprattutto preventivi nell'interesse dell'intero nucleo familiare, quindi anche del padre e dei più piccoli.

domenica 11 marzo 2012

LA PSICOTERAPIA CAMBIA IL CERVELLO

LA PSICOTERAPIA CAMBIA IL CERVELLO



Un contributo interessante tratto dal sito http://www.igeacps.it.

Buona lettura!

giovedì 8 marzo 2012

Un nuovo giocattolo inventato per i bambini autistici!

Più volte mi sono soffermata sull'autismo.

Oggi mi preme divulgare una notizia trovata qualche giorno fa sul web.

Tra i sintomi dell'autismo ricordo la presenza di una compromissione qualitativa dell'interazione sociale che si manifesta con una compromissione nell'uso di comportamenti verbali, dello sguardo diretto, dei gesti che regolano l'interazione.

Spesso, inoltre, i bambini autistici mostrano grandi difficoltà ad instaurare delle relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo in quanto viene a mancare una reciprocità emotiva e sociale.

La difficoltà ad instaurare relazioni adeguate con i coetanei nasce poi dalla più grande difficoltà a giocare con i coetanei; spesso, difatti, i bambini autistici non riescono a controllare i propri comportamenti, la loro voce, il loro corpo nella relazione tra pari e tutto ciò può causare loro isolamento e difficoltà di relazione.

Al fine di poter aiutare i piccoli bambini autistici a mettere in atto dei comportamenti positivi nei confronti dei pari la Victoria University ha progettato un nuovo giocattolo dal nome "Auti".



Il giocattolo Auti si spegnerà automaticamente in risposta a comportamenti negativi messi in atto dal bambino, quali urti o urla, ed al contrario risponderà alle interazioni positive.

L'obiettivo appare chiaro: tramite un procedimento di rinforzo e di apprendimento insegnare al piccolo bimbo autistico ad interagire con l'ambiente circostante in maniera "delicata" e quindi poi "accettabile" da parte dei coetanei.

Per maggiori informazioni consiglio la lettura del seguente link:



sabato 3 marzo 2012

Depressione post-partum...non era solo al femminile?

Un articolo pubblicato dai ricercatori NYU School pubblicato sul "Journal Maternal and Child Health" fornisce un dato interessante: anche i neo papà possono soffrire della cosi detta "Depressione Post Partum".



E dallo succitato studio emerge come a rischio siano soprattutto quei neo-papà esposti al pericolo della disoccupazione, che eperiscono situazioni di povertà oppure che hanno a loro volta compagne depresse o comunque con un tono dell'umore orientato in tono depressivo.

La depressione post partum al maschile, detta anche Baby Blues sembra ineressare il 10% degli uomini con sintomi simili a quelli riscontrabili nella depressione post partum al femminile.

Uomini che spesso avvertono stanchezza, apatia, disturbi del sonno, piangono facilmente, senso di isolamente, tristezza e colpa nonchè perdita del desiderio sessuale.

Alla luce di quanto esposto sarebbe il caso di prestare una maggiore attenzione allo screening clinico ed alla tutela di tutti i fattori preventivi al fine di garantire e sostenere uno sviluppo armonico ed in "salute a 360°" del neo-figlio.

Per ulteriori informazioni consiglio la lettura del seguente link:
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